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    Besichtigung mit Audioguide

    € 12,70

    Erwachsene 12,70€ | Senioren 11,50€ | Schüler/Studenten 7,60€



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    Bei Gruppen ab 11 Personen, bitte per E-Mail bei visit@stift-heiligenkreuz.at anfragen.

    Italiano

    Heiligenkreuz è il cuore mistico della Selva Viennese

    Cortile dell'abbazia

    «Stift Heiligenkreuz», che significa «Abbazia di Heiligenkreuz», è un bellissimo e vivente monastero cistercense situato vicino a Vienna, la capitale dell’Austria. Stift Heiligenkreuz è il secondo monastero cistercense più antico al mondo e il più antico ancora attivo e abitato ininterrottamente, oggi fiorente di giovani vocazioni. Nel settembre 2007 ha ricevuto la benedizione di una visita ufficiale da parte di Papa Benedetto XVI.

    Stift Heiligenkreuz, situato pacificamente nel cuore del «Wienerwald», la foresta viennese, è uno dei monasteri medievali più belli del mondo. Fu fondato nel 1133 da San Leopoldo III della Casa di Babenberg. Il figlio di Leopoldo, Ottone, era stato mandato a Parigi per ricevere un’educazione internazionale. Lì entrò in contatto con i monaci cistercensi e decise presto di entrare in un monastero cistercense. Quando Ottone visitò suo padre in Austria, gli chiese di costruire un monastero simile per la Bassa Austria. Fu per questo che San Leopoldo fondò sia Heiligenkreuz che Klosterneuburg, a nord-ovest di Vienna.

    Visite guidate

    Il Giardino nel chiostro

    Coloro che cercano preghiera e silenzio dovrebbero recarsi nella Cappella della Santa Croce (Kreuzkirche).

    Orari di apertura giornalieri:

    Ingresso con audioguida

    (Disponibile in 9 lingue: tedesco, inglese, francese, spagnolo, italiano, ungherese, russo, polacco e ceco)
    Scarica gratuitamente l’app.

     

    Lunedì – Sabato:
    9:00 – 11:30 (ultimo ingresso alle 10:30)
    14:00 – 17:15 (ultimo ingresso alle 16:30)

    Domeniche e giorni festivi:
    14:00 – 17:15 (ultimo ingresso alle 16:30)

     

    Visite per gruppi con guida propria

    9:00 – 11:45
    13:30 – 17:15

    In inverno: solo fino alle 16:00

     

    Tariffe d’ingresso:

    Le tariffe attuali sono consultabili qui.

    I monumenti

    Abbazia romanico-gotica con stalli del coro barocchi

    Conservata la navata romanica (costruzione voltata) della chiesa abbaziale (consacrata nel 1187); facciata romanica, transetto incrociato (del XIII secolo con la più antica volta a crociera costolonata e con robuste costole incrociate in Austria), imponente coro a sala (consacrato nel 1295, un capolavoro del gotico austriaco), chiostro (1220–1240); riconsacrato in stile neogotico nel XIX secolo; altare maggiore neogotico (1887), pala d’altare barocca di J. M. Rottmayr (1696), stalli del coro (1707) di Giovanni Giuliani; casa della fontana nonagonale con vetrate raffiguranti membri della famiglia Babenberg (1290) e fontana in piombo del XVI secolo.

    Nella sala capitolare tardo-romanica si trovano le tombe di quattro duchi regnanti dei Babenberg: Leopoldo IV, Leopoldo V, Federico I e Federico II; dormitorio primo-gotico. Per gli inglesi può essere interessante sapere che Leopoldo V fu il “rapitore” del re Riccardo Cuor di Leone. La tomba del duca Leopoldo V si trova nella sala capitolare.

    Fase di costruzione barocca del monastero dal 1641, completata nel 1662. Ricostruito dopo i danni subiti nel 1683. Nel cortile primo-barocco: colonna della Trinità (1736–39) e fontana di San Giuseppe di Giuliani (1739). Via Crucis (1731–50) fuori dai terreni del monastero.

    Posizione e indicazioni stradali

    Indirizzo

    Abbazia cistercense di Stift Heiligenkreuz

    Markgraf-Leopold-Platz 1

    A-2532 Heiligenkreuz im Wienerwald

    +43-2258-8703-0

    +43-2258-8703-114

    visit@stift-heiligenkreuz.at

    In auto

    L’Abbazia di Heiligenkreuz si trova nel comune di Heiligenkreuz, a soli 15 chilometri a ovest di Vienna, nel cuore del Wienerwald (Bosco Viennese). Heiligenkreuz è situata direttamente sull’autostrada A21, comunemente nota come “Autostrada di Alland”, e dispone di un’uscita autostradale dedicata chiamata “Heiligenkreuz”.

     

    Con i mezzi pubblici:

    Heiligenkreuz è ben collegata con i mezzi pubblici: è raggiungibile direttamente da Vienna oppure tramite Baden o Mödling. Il modo migliore per trovare la tua connessione è consultare
    Verkehrsverbund Ost-Region (VOR) oppure Ferrovie Federali Austriache (ÖBB).

    La spiritualità dell’Abbazia di Stift Heiligenkreuz

    La schola canta il Graduale

    Heiligenkreuz è un luogo di preghiera e di culto

    Questa abbazia cistercense fu fondata nel 1133 da San Leopoldo III come casa di preghiera per ringraziare e lodare Dio e per intercedere a favore del mondo intero. La vita spirituale e culturale di questa casa è proseguita senza alcuna interruzione o distruzione. Noi cistercensi viviamo secondo il ritmo di “ora et labora – prega e lavora”. Benvenuti in questo luogo santo!

    La Liturgia delle Ore in latino

    Oggi i monaci cantano l’Ufficio Divino in canto gregoriano cinque volte al giorno.

    Le preghiere iniziano qui alle 5:15 e terminano alle 20:00.

    5.15 Ufficio delle letture (Vigilia)

    6.00 Lodi

    6.25 Messa conventuale (nei giorni feriali)

    9.30 Messa solenne con canto gregoriano (domeniche e giorni festivi)

    12.00 Terza e Sesta

    12.55 Nona

    18.00 Vespri

    19.50 Compieta con Salve Regina

    successivamente adorazione e rosario

    Il canto gregoriano presso l’abbazia cistercense di Stift Heiligenkreuz

    Noi cistercensi di Heiligenkreuz consideriamo la Liturgia, il culto solenne di Dio nella sua Santa Chiesa, come la nostra missione principale. La Regola di San Benedetto, secondo cui viviamo, ci offre una visione della vita monastica fondata su due elementi principali: «ora et labora» (prega e lavora); la vita monastica è una vita di preghiera comune e lavoro comune. Ma tra questi due, la preghiera è la più importante: «nulla si deve anteporre all’Ufficio Divino» (Regola di San Benedetto, 43). A Heiligenkreuz le antiche preghiere liturgiche della Chiesa sono ancora cantate con l’antica musica liturgica della Chiesa occidentale: il canto gregoriano.

    Non cantiamo dunque per motivi puramente artistici, ma il nostro canto è forma di preghiera, meditazione e lode. Per questo tutti noi dobbiamo studiare il latino: affinché possiamo comprendere il significato delle parole che cantiamo. Poiché la Liturgia è sempre preghiera della Chiesa, i fedeli sono sempre invitati a unirsi a noi—e molti lo fanno.

    La parte principale della nostra preghiera comune, che i monaci iniziano ogni mattina alle 5:15, consiste nel canto solenne e meditativo dei Salmi. Il canto gregoriano è dunque una sorta di meditazione biblica—quasi tutti i testi cantati provengono dalla Bibbia.

    A differenza degli inni comuni nelle chiese moderne, i canti gregoriani non sono generalmente composti in strofe con la stessa melodia ripetuta, ma ogni testo ha la propria melodia, composta per esprimerne il significato. Diversamente dalla musica moderna, il canto gregoriano è sempre eseguito senza accompagnamento e all’unisono; cioè con una sola linea melodica, senza armonia. Questo conferisce al canto il suo suono austero e il nome di «canto piano». Inoltre, ciò permette al canto di essere libero dai vincoli ritmici necessari per mantenere insieme più linee melodiche. Invece di essere composto in misure ritmiche rigide, il canto è composto in un ritmo musicale libero che si alza e si abbassa in accordo con il significato interno della melodia e delle parole. Inoltre, invece di essere composto in tonalità maggiore o minore, come la musica moderna, il canto gregoriano è composto in otto «modi»—strutture tonali simili alle tonalità—che permettono una vasta gamma di atmosfere musicali.

    Le melodie risalgono ai primi tempi della Chiesa e hanno le loro radici ultime nella liturgia del Tempio ebraico. Il nome «canto gregoriano» deriva da Papa Gregorio Magno (morto nel 604), che fondò una schola cantorum a Roma per raccogliere i migliori canti. I cistercensi, come ordine di riforma del XII secolo, semplificarono i canti per sviluppare una propria forma di canto, leggermente diversa da quella romana.

    Il canto gregoriano è sempre cantato in latino, e per questo fu minacciato di estinzione negli anni ’70 e ’80, quando la maggior parte delle chiese cattoliche adottò la liturgia in lingua moderna. Ma oggi stiamo vivendo una notevole rinascita di questa antica forma di preghiera—anche i giovani stanno riscoprendo l’emozione di queste melodie che sono state cantate per tanti secoli. Naturalmente, va detto che occorre tempo per entrare in questo mondo musicale e sviluppare l’orecchio per i suoi tesori più grandi.

    Informazioni di base sul Stift Heiligenkreuz

    1. Il margravio Leopoldo III della dinastia dei Babenberg fondò nel 1133 il monastero cistercense “Unsere Liebe Frau vom Heiligen Kreuz” (“Beata Maria Vergine della Santa Croce”) vicino al piccolo fiume Sattelbach. Il figlio di Leopoldo III, Ottone, entrato pochi anni prima nell’Ordine cistercense a Morimond, in Francia, aveva infatti chiesto al padre una nuova fondazione in Austria. Leopoldo III, morto nel 1136 e sepolto nel monastero di Klosterneuburg, salì agli altari nel 1485. Suo figlio Ottone divenne vescovo di Frisinga ed è considerato il padre della storiografia tedesca; viene venerato come beato e le sue reliquie si trovano a Heiligenkreuz.

    2. L’Ordine cistercense nacque come movimento vitale di riforma del monachesimo benedettino. La denominazione dell’Ordine, “cistercense”, risale al 1098 e deriva dal nome dell’abbazia di “Cistercium” (in francese “Cîteaux”), nei pressi di Digione.

    3. La sala capitolare di Heiligenkreuz è il sepolcreto più importante dell’Austria. Vi si trovano infatti sepolti ben quattro imperatori dei Babenberg, la stirpe più antica dell’Impero austriaco: il margravio Leopoldo IV, il duca Leopoldo V, il duca Federico I e il duca Federico II il Bellicoso. Il duca Federico II riposa in un sepolcro innalzato perché favorì considerevolmente il monastero. Quando morì, nel 1246, con lui si estinse la stirpe dei Babenberg.

    4. Nel 1188 il duca Leopoldo V regalò al monastero una reliquia della Santa Croce, che è ancora oggi venerata: si tratta del pezzo reliquiario più grande della Santa Croce a nord delle Alpi. 5. I Cistercensi venerano san Benedetto († 547) e san Bernardo († 1153) come padri della spiritualità cistercense. Benedetto è raffigurato in cocolla nera, con un calice franto e un libro; Bernardo in cocolla bianca, con una croce fra le braccia.

    6. Heiligenkreuz è il monastero cistercense più antico del mondo senza aver subìto interruzioni dalla fondazione ad oggi: sin dal 1133 i monaci si riuniscono tutti i giorni per sette volte negli stalli del coro per lodare Dio. Iniziano le preghiere del coro alle 5.15 e la giornata finisce con la compieta, alle 20.15. Di notte viene rispettato il santo silenzio.

    7. Con l’appoggio dei Babenberg, Heiligenkreuz fondò anche altri monasteri: Zwettl nella Bassa Austria (1137), Baumgartenberg nell’Alta Austria e Czikador in Ungheria (1142), Marienberg nel Burgenland (1197), Lilienfeld nella Bassa Austria (1202), Goldenkron in Boemia (1263), Neuberg an der Mürz nella Stiria (1327). Ancora oggi l’abbazia di Heiligenkreuz è la più grande dell’Austria. Nel 1988 venne fondato anche un monastero in Germania, a Stiepel, presso Bochum, nel territorio della Ruhr. Nel 2018 è stato fondato anche un priorato a Neuzelle, dove attualmente è in costruzione un nuovo edificio monastico.

    8. La chiesa abbaziale, romano-gotica, risale al XII secolo e mostra, nella sua semplice bellezza, l’ideale dell’architettura cistercense: la chiesa deve essere priva di dipinti e ornamenti e divenire quindi lode a Dio sulla roccia.

    9. Le tre finestre della facciata romanica occidentale simboleggiano la Trinità Divina. Durante il Tempo pasquale è toccante quando la luce del tramonto filtra dalle tre finestre e illumina le teste dei monaci impegnati nella recita dei Vespri.

    10. I monaci cistercensi vivono da sempre del proprio lavoro nei campi e nelle foreste. Heiligenkreuz è il monastero per eccellenza della Selva Viennese: la denominazione stessa di “Wienerwald” (appunto “Selva Viennese”, in latino “silva viennensis”) fu usata per la prima volta nel 1332 in un atto documentale del monastero.

    11. La chiesa abbaziale fu consacrata nel 1187 e il monastero nel 1240. Nel 1295 la chiesa fu ampliata, con l’aggiunta di un coro in stile gotico, molto bello, le cui finestre giungono a noi quasi interamente intatte. Oggi l’abbazia di Heiligenkreuz è uno dei monasteri medievali più grandi al mondo.

    12. Nel periodo barocco, nell’abbazia sorsero alcune costruzioni di pregio artistico, come la sacrestia. Nel 1683 il monastero di Heiligenkreuz, come molti altri, fu distrutto dai Turchi. La biblioteca fu bruciata. Nella ricostruzione fu ampliato il nucleo medievale del monastero e vennero aggiunte costruzioni barocche nel cortile.

    13. Nel XVIII secolo il più importante artista barocco di Heiligenkreuz fu il veneziano Giovanni Giuliani. A lui si deve la realizzazione di quasi tutte le sculture che ancora oggi decorano il monastero, fra le quali la colonna detta “della Trinità”, il gruppo scultorio della “Lavanda dei piedi”, nel chiostro, e gli stalli del coro. Dopo la morte della moglie, Giuliani divenne fratello laico del monastero. Nel monastero lavorarono anche altri artisti famosi, come Michael Rottmayr, Martino Altomonte e Georg Andreas Washuber. Giuliani e Altomonte sono sepolti nella chiesa del monastero.

    14. Fra il 1780 e il 1790, sotto l’imperatore Giuseppe II, figlio dell’imperatrice Maria Teresa, il monastero di Heiligenkreuz rischiò la chiusura. L’Illuminismo non favoriva infatti lo spirito monastico e lo Stato si intrometteva negli affari ecclesiastici e nella disciplina della fede. La reazione a questo sviluppo fu la fondazione dell’Istituto di teologia per la formazione dei sacerdoti e dei monaci, nel 1802. Oggi quest’istituzione formativa, denominata Scuola superiore di filosofia e teologia, è in piena fioritura, con oltre 270 studenti di diverse Diocesi e ordini monastici.

    15. Durante la regnanza di Giuseppe II i monaci dovettero incaricarsi anche di attività esterne all’abbazia, come il lavoro pastorale. Ciò si tradusse nella cura di diverse parrocchie e ancora oggi i Cistercensi di Heiligenkreuz lavorano in oltre 19 parrocchie fra il lago di Neusiedl e la Selva Viennese.

    16. Alla fine del 1900 fu rimossa la parte interna barocca dalla chiesa abbaziale e venne introdotto un insieme di altari neogotici e un baldacchino nell’abside.

    17. Negli anni tra il 1938 e il 1945 l’esistenza del monastero fu messa nuovamente a rischio. Sotto il nazismo, il monastero venne infatti quasi interamente espropriato e molti fratelli vennero rinchiusi. Dopo la Seconda guerra mondiale fu l’abate riformatore Karl Braunstorfer (a. 1945-1969) a richiamare il monastero allo spirito originale dell’Ordine. La liturgia fu riformata secondo il Concilio Vaticano II e venne creato un nuovo breviario in latino. La cura del canto gregoriano rimase di grande rilievo per i monaci.

    18. Oggi Heiligenkreuz è il monastero cistercense numericamente più grande d’Europa. La liturgia viene officiata dai monaci in modo mistico e devoto. Vi sono tanti giovani uomini che seguono la propria vocazione ed entrano nel monastero di Heiligenkreuz. I monaci sono anche molto aperti all’accoglienza di ospiti e visitatori e i Cistercensi di Heiligenkreuz si impegnano in un rapporto aperto e gioviale con le tante persone che cercano il silenzio e l’incontro con Dio.

    P. Dr. Karl Wallner OCist, 2007

    (Grazie a Simone Varisco per la correzione in 2015)

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